Museo delle Necropoli Rupestri
Il Museo delle Necropoli Rupestri è un museo archeologico che racconta gli Etruschi della Tuscia rupestre. Il Museo archeologico di Barbarano Romano è anche un museo che racconta la Tuscia rupestre degli Etruschi dell’Etruria interna. Per questo motivo il Museo Archeologico delle Necropoli Rupestri di Barbarano Romano è un Museo di tipo Territoriale.
Il significativo legame tra il percorso espositivo e il Parco Regionale Marturanum infatti rispecchia la missione del Museo che mira a valorizzare il rapporto tra l’antico centro abitato di San Giuliano e il suo territorio, in cui è diffusa l’ampia necropoli rupestre. La peculiare caratteristica dell’architettura funeraria della Tuscia viterbese a Barbarano si distingue per le forme monumentali e per le suggestive decorazioni architettoniche tutt’ora visibili: tumuli circolari e tombe a dado scavate lungo le pareti di tufo vulcanico che creano scenografie e vedute mozzafiato immerse tra boschi e sorgenti di acqua.
Puoi venire a vedere i reperti al Museo e poi andare al Parco Regionale Marturanum per immergerti con tutti e 5 i sensi nei luoghi di questi oggetti così antichi. Puoi andare a fare una passeggiata lungo i sentieri del Parco e poi venire al Museo delle Necropoli Rupestri ad approfondire i luoghi in cui hai camminato.
Tutto questo in un’esperienza che è reale, sensoriale, emozionante. E no virtuale. Un’esperienza e un viaggio in cui per davvero vale la pena perdersi dentro …
Archeologia & Territorio
Un itinerario spazio-temporale che lega i manufatti al territorio che li ha conservati.
Il territorio suggerisce e ispira le azioni culturali del Museo, e verso il territorio il Museo è rivolto: un obiettivo e impegno che lega insieme Museo e popolazione locale.
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arcano fascino magnetico
Le meraviglie che contiene quest’area archeologica dell'Etruria interna.
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Vasi attici, oggetti di bronzo e ceramica antica etrusca. Profili architettonici di tufo, tesori di pietra, boschi incantati.
le meraviglie
Il territorio dell'Etruria rupestre viterbese conserva un eccezionale patrimonio storico e naturalistico, che riserva ancora delle sorprese al visitatore e a chiunque ami questa terra. Si trovano ancora delle piccole oasi, da proteggere accuratamente, dove natura e storia degli Etruschi si sono coniugati sapientemente.il pensiero religioso
Il destino dei defunti e i rituali con i quali venivano accompagnati nell’Aldilà hanno avuto sicuramente grande importanza presso gli Etruschi, la cui competenza nelle celebrazioni religiose, nella divinazione e nello svolgimento delle pratiche sacre era indiscussa ancora presso scrittori romani quali Varrone, Cicerone.speciali caratteristiche
La religione degli Etruschi si incentrava sulla relazione tra mondo umano, cielo e inferi (mondo sotterraneo). Modellando il territorio secondo i canoni di una scienza che mirava ad interagire con le differenti qualità ambientali dei diversi luoghi, corrispondenti ai diversi aspetti della dea Terra. L’armoniosa e fluida relazione con l’ambiente naturale e con il potere divino che vi si manifesta, fu talmente ricercata evoluta da divenire una scienza, consacrata alle divinità che presiedevano ai diversi fenomeni naturali e sovrannaturali.e Paesaggio
La zona delle necropoli rupestri, con le sue forme evocatrici, la materia naturale così lavorata, il fascino selvaggio dei luoghi ancora in parte intatti, il contrasto cromatico tra la vegetazione e i rossi vivi e i grigi caldi del tufo: miraggi di città del passato tra le sagome delle tombe intagliate.Museum news
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Qual è il dovere morale, prima che culturale, dell’archeologo?
Perché ogni forma d’arte è [essenzialmente] energia intercettata
E’ quello di raccogliere i frammenti, in sé privi di significato, che giacciono sparsi in quelle borse dell’esperienza umana di cui è composto il nostro sottosuolo, per comporli in un grande racconto.
Ciò implica valorizzare il noto, colmando anche le lacune, in modo da restituire il senso delle vite passate.
E noi,
nel resuscitare alla vita i morti,
diventiamo più intensamente vivi,
formiamo il nostro cervello, sfruttandone le infinite potenzialità ad immagine e vastità dell’avventura umana intera.
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Il “Museo territoriale” è un progetto che lega il passato al futuro. Un itinerario spazio-temporale che lega i manufatti al territorio che li ha conservati.
L’ “obelisco” di San Giuliano è, senza ombra di dubbio, il reperto più singolare fra quelli conservati nel Museo Archeologico di Barbarano Romano, da considerare
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